www.pegli.com | storiaIl toponimo Peglidi Marco G. L. Repetto

immagine: cartina del Vinzoni

Guglielmo Salvi sembra condividere l’ipotesi di Gaetano Poggi, il quale supponeva che il nome dialettale Pegi derivasse dalla voce greca πηγή “fonte” per l’abbondanza di sorgenti della costa pegliese, alla quale approdavano i navigatori per rifornirsi d’acqua. Ma questa ipotesi è una delle tante “etimologie popolari”, che si basano su assonanze e non hanno alcun fondamento scientifico; purtroppo molte etimologie popolari sono accreditate anche da stimati studiosi, che, mancando di una preparazione linguistica, non conoscono lo sviluppo fonetico dal latino alle lingue e ai dialetti romanzi.

Le forme più antiche attestate del toponimo sono citate nei documenti medioevali, di solito espresse nel caso di stato in luogo: in Pelio.

Dalle forme medioevali attestate si può desumere che la forma del nominativo sia Pelius o Pelium.

L’ipotesi più accettabile è quella che ritiene il toponimo derivato dal nome personale romano PELLIUS, nome del proprietario del FUNDUS o della VILLA.

PELLIUS è formato dal personale latino PELLUS e dal suffisso -IUS, che ha funzione patronimica, e quindi PELLIUS significa “Figlio di PELLUS”, come TULLIUS è “Figlio di TULLUS”.

Dante Olivieri ritiene che il personale PELLUS sia alla base dell’idronimo Pellice, affluente di sinistra dell’alto Po e individua il personale PELLIUS nei toponimi Peglio e Pellio d’Intelvi in provincia di Como. Quest’ultimo toponimo sembra mantenere la forma originaria, a meno che non sia, come è probabile una forma dotta; al primo al quale possiamo unire Peglio, in provincia di Pesaro e Urbino, presenta la fase immediatamente successiva a dello sviluppo fonetico di “LI” a “l’”.

Anche Nino Lamboglia vede alla base del toponimo Pegli il nome personale romano PELLIUS, che riconosce anche alla base di PELIANI e PELIONI, che accompagnano il nome PLAUCUS, citato nella tavola di Polcevera, come rappresentante di una delle parti in causa.

Un’altra ipotesi sull’origine dei toponimi del tipo Peglio è stata avanzata da Giambattista Pellegrini, insigne linguista, che ritiene alla base il termine latino PILLEUS “pileo, berretto di feltro conico”, forse per l’aspetto di qualche altura.