www.pegli.comi Confini di PegliCastelluccio | Multedo | Pegli

immagine: OpenStreetMap | umap.openstreetmap.fr

I limiti territoriali di Pegli, individuabili nel recente passato con l’ex circoscrizione di Pegli, sono spesso riportati oralmente con varianti probabilmente supportate da sentimenti campanilistici piuttosto che dalle realtà storiche ed amministrative.

Dalle carte digitali del Comune di Genova e della Regione Liguria, quindi fonti ufficiali, si evince che Pegli è un insieme di tre Unità Urbanistiche, in ordine di grandezza: 8 – Multedo, 7 – Pegli e 6 – Castelluccio.

 

Immagini senza logo:
riproduzioni nel rispetto dell’art. 70 della legge sulla protezione del diritto d’autore.
(Legge 22 aprile 1941, n. 633)

Osservando le relative aree si nota subito, anche solo ad occhio, che Multedo è l’Unità Urbanistica più grande nonostante sia la meno popolosa (circa 4500 residenti nel 2017). Questa copre non solo il fronte mare, esclusa l’area portuale, ma si espande nell’entroterra, oltre Tre Ponti fino al confine di ponente con l’ex circoscrizione di Pra’ e addirittura di Voltri. Analogamente Pegli (circa 16500 residenti nel 2017), dal mare si sviluppa nell’entroterra tra Multedo e Pra’ coprendo dall’alto Castelluccio (circa 5000 residenti nel 2017). Quest’ultima, la meno estesa, completa il territorio pegliese (ex circoscrizione di Pegli) con un’area compresa tra Via Nicoloso da Recco, Via Pra’ e l’entroterra oltre Torre Cambiaso.

Immagini senza logo:
riproduzioni nel rispetto dell’art. 70 della legge sulla protezione del diritto d’autore.
(Legge 22 aprile 1941, n. 633)

www.pegli.com | i confini di pegliCuriosità e ChiarimentiApprofondimenti sui Confini di Pegli

Il Varenna è sempre stato indicato come il confine interno tra Pegli e Multedo. Effettivamente a sud di località Tre Ponti il confine resta sempre collegato al torrente Varenna con qualche edificio normalmente considerato pegliese ma in realtà attribuito a Multedo. Ritornando a località Tre Ponti (in Pegli) si può osservare però che il confine si sposta lungo Rio Cantalupo.

Immagini senza logo:
riproduzioni nel rispetto dell’art. 70 della legge sulla protezione del diritto d’autore.
(Legge 22 aprile 1941, n. 633)

La questione Castelluccio è sempre stata legata, per tradizione orale, al confine lungo il Rio San Michele. Solitamente viene indicata la foce in prossimità dell’incrocio tra Via Pegli e Via Ungaretti. Le mappe digitali ufficiali sono chiare, quest’ultima indicazione non corrisponde al vero. Il confine è circa 250 metri più a ponente. Il Rio San Michele ed il confine sono in corrispondenza dell’incrocio tra il sovrappasso ferroviario e Via Pra’. I primi numeri civici di Via Pra’ e Via Gerolamo Ratto sono pegliesi, e per la precisione dell’Unità Urbanistica Castelluccio. Il fatto che il Castelluccio sia pegliese, è avvalorato dalla nota targa di San Martino in Pegli (1640) che lo cita esplicitamente e per questo motivo riporta l’eterna gratitudine dei pegliesi alla famiglia Lomellini. Anche Torre Cambiaso risulta decisamente entro i confini di Castelluccio (Pegli).

Le targhe stradali di benvenuto/arrivederci non sono collocate sul confine e le targhe “private”, poste in prossimità del Castelluccio, hanno un semplice valore goliardico e campanilistico, di fatto non sono indicative della realtà riportata dalle fonti storiche e amministrative.

Immagini senza logo:
riproduzioni nel rispetto dell’art. 70 della legge sulla protezione del diritto d’autore.
(Legge 22 aprile 1941, n. 633)

www.pegli.com | i confini di pegliDiritto di Replica e controdeduzioniDiscussione sui confini di Pegli

Pegli.com permette il diritto di replica a chi non condivide quanto scritto su di esso ma, se necessario, si riserva analogo diritto di esposizione delle proprie controdeduzioni.

Un lettore non abituale ha contestato quanto scritto circa l’appartenenza del Castelluccio a Pegli. Ha proposto le seguenti mappe digitali e digitalizzate e di seguito ha contestato il riferimento della targa di San Martino circa il Castelluccio.

 

Immagini senza logo:
riproduzioni nel rispetto dell’art. 70 della legge sulla protezione del diritto d’autore.
(Legge 22 aprile 1941, n. 633)

Digitalizzazione di zone storiche e di mappa storica recente.
(cartine superate e comunque troppo recenti per provare l’origine)

“anche il materiale cartografico da me inviato è disponibile ed altrettanto recente poiché è lo stesso sito: può verificare su https://mappe.comune.genova.it/ scegliendo il livello “zone storiche” dalla risorsa GeoPortale”.

Come appunto indicato nella citazione sopra riportata, si parla di “zone storiche” quindi non si tratta degli ultimi confini. Perciò fa testo la mappa digitale delle circoscrizioni e unità urbanistiche indicate precedentemente sul sito: il Castelluccio, nell’ultima divisione amministrativa, faceva parte di Pegli. Le zone storiche non indicano neanche l’originale divisione perché il Comune di Genova non riporta on line materiale esplicitamente indicante divisioni così antiche. Il problema è che probabilmente non si troverà mai una carta che soddisfi le certezze storiche sperate dai lettori e/o ricercatori.

Immagini senza logo:
riproduzioni nel rispetto dell’art. 70 della legge sulla protezione del diritto d’autore.
(Legge 22 aprile 1941, n. 633)

Digitalizzazione di mappe storiche e localizzazioni.
(non smentiscono la targa di San Martino)

I contenuti della targa, avvalendomi del materiale inviato dal lettore e da quanto reperibile sui siti indicati, non vengono in realtà smentiti.

Il lettore cita il testo del Prof.  De Maestri:

“CASTELLO A LEVANTE DI PEGLI: Sulla spiaggia, presso un canale di derivazione delle acque del Varenna, è scomparso con la costruzione della strada a mare, la sua forma era rettangolare con un lato corto parallelo al mare”.

Con riferimento al n. 6:
“CASTELLO A PONENTE DI PEGLI: L’antico Castello, costruito nel 1564, è stato utilizzato come base per la costruzione, effettuata verso la fine del sec. XIX, dell’attuale albergo Castello Miramare: le mura a scarpa, con il relativo cordolo di coronamento, sono chiaramente visibili sul perimetro del fabbricato”.

“A supporto di quanto sopra, e a conferma della parole di De Maestri, Le allego un particolare (e la carta intera) di una mappa sempre proveniente dall’Archivio di Stato di Genova che illustra la planimetria di Pegli nel XVIII secolo: in essa, come vedrà nella legenda in alto, si possono facilmente identificare i due Castelli sopra citati. La carta è titolata nell’archivio come “Pegli (sec. XVIII metà circa)”.

Come vede sono tutti chiamati “castelli”: in altre carte per le stesse strutture (compreso il Castelluccio di Pra’) si trovano i nomi “Castello”, “Forte”, “Castellaccio”, “Castelluccio” usati alternativamente.

Si può anche notare come tutto il nucleo di Pegli sia a levante del Risveglio, a parte S. Antonio e un solo altro edificio.”.

 

Immagini senza logo:
riproduzioni nel rispetto dell’art. 70 della legge sulla protezione del diritto d’autore.
(Legge 22 aprile 1941, n. 633)

Digitalizzazione di mappe storiche.
(Il Castelluccio viene indicato come tale “[7]: “Pegli” (sec.XVIII metà circa)” – e a meno di una “sbavatura” in “368: “Da Voltri fino a Pegli” (sec.XVIII ultimo quarto)” dove la “u sbavata” non ha eguale forma delle “a”) – (http://www.asgenova.it/)
(non smentiscono la targa di San Martino)

In realtà nessuna di queste mappe smentisce la targa. Sulle mappe reperibili sul sito dell’Archivio di Stato: il Castello alla foce del canale dei “Mulinetti” (riferimento attuale) viene indicato come Castello o Forte ma non Castelluccio, il Castello al Porticciuolo viene indicato come Castello e il Castelluccio come Castelluccio (non mi soffermo a cavillare sulla u sbavata o meno). Quindi l’indicazione della targa, con le attuali repliche, sembra comunque indicare univocamente un Castelluccio che non trova altro riferimento in Pegli. Con il materiale disponibile ed indicato, il Castello/Forte alla foce del canale dei “Mulinetti” non può essere sostituito al Castelluccio. Si nota anche su di una mappa storica dell’archivio che il Castelluccio viene indicato come presunto confine costiero tra Pegli e Pra’. Non è indicato cosa divida ma sembra proprio un confine. I confini quindi cambiano nei secoli e su questo anche il lettore ne conviene.

Le prove fornite contro l’origine pegliese del Castelluccio non sono quindi sufficienti.