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Villa Durazzo Pallavicini - organizzazione del parco:
individuazione dei principali punti d'interesse all'interno del parco.

contenuti in formato alternativo per ipo e non vedenti
1. home page  -  2. istruzioni  -  3. quadro storico  -  4. localizzazione  -  5. cenni storici
6. contesto urbano  -  7. ingresso al complesso  -  8. organizzazione del parco
9. parco 1/3  -  10. parco 2/3  -  11. parco 3/3  -  12. conservazione
13. "i luoghi del cuore" F.A.I.  -  14. Gio Battista Grimaldi  -  15. Ignazio A. Pallavicini
16. Clelia Durazzo  -  17. Michele Canzio  -  18. bibliografia  -  19. visite  -  20. contatti
21. fotografie notturne

Organizzazione
del Parco

L'architetto progettista del parco, ricorrendo alla sua esperienza nel campo teatrale pianificò il percorso proprio come un'opera teatrale. Se al Carlo Felice lo spettatore attende il cambio di scena, Canzio, in Villa Pallavicini inverte i ruoli, imponendo al visitatore lo spostamento attraverso le scene teatrali. Per aiutare lo spettatore - visitatore nella comprensione dell'opera, Canzio previde l'impegno di opportuni accompagnatori[1] in qualità di guide attraverso le successive scene.

Il Viale Gotico: la selva oscura ove lo spettatore si sente smarrito e la fitta vegetazione ha quasi funzione di sipario sulla scena.

Il Viale Classico: l'aspetto urbano e agiato, la vana ricerca di gloria e onori.

Il Romitaggio: l'abbandono della complessa vita cittadina verso rustici paesaggi dall'aspetto selvatico.

I Giochi: il premio, il visitatore tornato fanciullo gioca con semplici giostre immerso nella quiete della natura.

Il Lago Vecchio: la semplicità della natura incontaminata.

L'Edicola della Madonna: la fase storica dell'opera teatrale, l'ingresso nel feudo del capitano medioevale, la narrazione dell'antefatto storico.

La Capanna Svizzera: quel che resta del villaggio del capitano e suo signore.

Il Castello: il cuore del feudo, le glorie e le battaglie del capitano.

Il Mausoleo: l'inevitabile fine, la conclusione della vita del capitano la cui monumentale tomba abbandonata rammenta l'inutilità della ricerca della gloria davanti alla morte.

Le Grotte: un breve viaggio agli inferi quale ultima occasione di pentimento e salvezza.

Il Lago Grande[2]: le anime purificate risorgono a nuova vita in una sorta di paradiso terreno, luogo di riunione per diverse civiltà.

Il Giardino di Flora: il paradiso terrestre, l'eden, per le anime elette.


Note

[1] - La rinuncia agli accompagnatori da parte della gestione pubblica del parco ha comportato la perdita di qualità della visita privata delle necessarie spiegazioni filosofiche legate alla comprensione dell’opera teatrale. Il mancato controllo ha anche incrementato il rischio di danneggiamenti delle architetture, delle sculture e delle piante ospitate.

[2] - L’area del Lago Grande è stata ultimamente utilizzata, con successo, quale palco e tribuna per esibizioni canore corali.


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