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Villa Durazzo Pallavicini - ingresso al complesso:
descrizione dell'accesso alla villa ed al parco.

contenuti in formato alternativo per ipo e non vedenti
1. home page  -  2. istruzioni  -  3. quadro storico  -  4. localizzazione  -  5. cenni storici
6. contesto urbano  -  7. ingresso al complesso  -  8. organizzazione del parco
9. parco 1/3  -  10. parco 2/3  -  11. parco 3/3  -  12. conservazione
13. "i luoghi del cuore" F.A.I.  -  14. Gio Battista Grimaldi  -  15. Ignazio A. Pallavicini
16. Clelia Durazzo  -  17. Michele Canzio  -  18. bibliografia  -  19. visite  -  20. contatti
21. fotografie notturne

Ingresso al complesso

La descrizione del parco, degli edifici e delle strutture è basata sul percorso e sulla visione originale alla quale si affianca la moderna interpretazione.

mappa del complesso

Il viale d'ingresso, chiuso al libero accesso mediante una cancellata, ha origine all'incrocio tra Via Pallavicini e Viale Ignazio Pallavicini sua naturale prosecuzione sino al lungomare. Il cancello in ferro trova sostegno in due piccoli edifici di servizio collocati ai lati dello stesso. Il lungo viale rettilineo, circa 400 m, con dolce pendenza sale verso la collina scavalcando la linea ferroviaria. Il tragitto originariamente ornato ai fianchi con file di elci e siepi di rose risulta oggi decorato con più semplici alberelli di basso fusto.

Lungo il lato sinistro del viale sono rintracciabili gli accessi a due palazzine, oggi condomini, probabilmente in origine edifici di servizio o residenziali per il personale addetto al mantenimento del complesso. In cima al tratto rettilineo, in prossimità di un accesso secondario su Via Beato Martino da Pegli, il viale curva verso destra lungo il perimetro di un grazioso giardino. Il piccolo spazio verde diviso in aiuole con fontana e mascherone posto a decorazione della fonte, ospita i primi esemplari di piante rare.

piazzale antistante il palazzo Una volta percorso il tratto finale del viale, il visitatore accede al piazzale antistante il palazzo. Dallo spiazzo, ornato con ghiaia bicolore, è possibile accedere al palazzo, al parco e all'Orto Botanico Clelia Durazzo. Se oggi il palazzo ospita il Museo Archeologico Ligure, originariamente oltre ad essere una residenza gentilizia, costituiva l'ingresso al parco. Il visitatore veniva accompagnato al piano superiore attraverso due rampe di scale marmoree sino ad un'ampia terrazza sovrastante l'ala di levante del palazzo. La felice esposizione del luogo permetteva di ammirare il panorama in direzione del mare, degli orti e della splendida Villa Lomellini Rostan oggi mutilata del parco.

ingresso originale al parco A nord della terrazza, pavimentata con piastrelle bianche e nere, l'accesso al parco risultava limitato da un cancello sorretto da due pilastri marmorei sormontati da due molossi, anch'essi in marmo.

L'attuale accesso[1] al parco risulta invece percorrere mediante scalette, camminamenti a sbalzo e breve sentiero, il perimetro esterno dell'edificio sino a ricongiungersi con il percorso originale alle spalle del cancello. L'attuale soluzione fu individuata per risolvere il problema dei troppi visitatori che attraversavano il palazzo anche se abitato.


Note

[1] - Sebbene l’attuale ingresso al percorso teatrale del parco sia necessario per distinguerlo dall’accesso al Museo Archeologico Ligure, ciò lo pone in posizione defilata e marginale rispetto al Palazzo e all’Orto Botanico sminuendone l’importanza.


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